Archivio mensile 20 Febbraio 2022

DiMagnus

Le scrittrici che hanno ridefinito il mondo femminile

Leggere è una passione che ci accompagna da tempo immemore e su cui abbiamo in parte fondato la nostra società negli ultimi secoli. Da quando infatti la stampa ha avuto una diffusione capillare, la letteratura è stata al centro degli interessi privati, sociali e politici scolpendo il nostro presente e anche il futuro.

Ci sono alcuni scrittori che più degli altri sono entrati di diritto nell’Olimpo della storia della letteratura: sono quelli che hanno cambiato il corso contribuendo a emancipare il mondo femminile da secoli di oscurantismo. È anche grazie a loro che oggi un’azienda come https://motiva.health/it/ può esaltare la bellezza femminile con le sue protesi di ultima generazione.

Scopriamo alcuni di loro in questo articolo.

Le migliori scrittrici contemporanee

Al primo posto mettiamo Virginia Woolf, forse l’autrice più importante per l’emancipazione delle donne, proprio come https://motiva.health/it/ sta facendo per quanto riguarda la bellezza estetica. Nei suoi testi, la scrittrice inglese si è più volte espressa duramente contro l’esclusione del genere femminile dalle cose umane, dall’arte alla politica, dalla musica alla letteratura stessa.

Anche Jane Austen, al pari della Woolf, ha messo al centro delle sue opere le tematiche femminili, trattate con uno stile tuttora immortale che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Alcuni dei suoi capolavori sono “Orgoglio e pregiudizio” e “Ragione e sentimento”.

Emily Dickinson è stata una poetessa che ha vissuto una vita di sofferenze, da cui si è originato il suo stile tormentato ed evocativo. Considerazioni profonde su amore, morte e natura, le hanno dato a posteriori ciò che non ha potuto avere in vita.

Emily Brontë ha scritto delle bellissime poesie amorose che non hanno perso il loro fascino: tra romanticismo ed emozioni struggenti, la scrittrice inglese ha stupito per la sua sensibilità fulminante, se pensiamo che è morta ad appena 30 anni.

Due scrittori per i quali il mondo femminile è importante

Gabriel García Márquez è stato uno dei più famosi scrittori sudamericani; nato in Colombia, i suoi libri trasudano di un realismo magico raccontato in modo amaro e sarcastico; nel 1982 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. Anche lui si è espresso chiaramente a favore del mondo femminile, si legga in proposito “Una donna intelligente”.

Haruki Murakami viene dal Giappone e ha ormai conquistato il mercato mondiale dei libri con alcune opere di tutto rilievo, tra cui Norwegian Wood e La ragazza dello Sputnik. Ha uno stile delicato ed evocativo che risente delle atmosfere nipponiche e ha spesso per protagoniste delle donne.

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Il caso Rupi Kaur e i poeti di Instagram

Abbiamo già affrontato il discorso relativo a quegli scrittori scoperti grazie a internet, ma nel caso di Rupi Kaur, classe 1992, si va oltre. Già, perché la poetessa canadese di origine indiana è un caso emblematico, capace di vendere milioni di copie pur essendo i suoi lavori per lo più disponibili su Instagram, dove possono essere condivisi e replicati all’infinito.

Con il caso di Kaur, gli autori pure scoperti su internet ma attraverso piattaforme più tradizionali rischiano di apparire come dinosauri di un’altra epoca. Allo stesso tempo, Kaur, esplosa nel 2016, sembra quasi non sollecitare più alcun interesse: i rischi connessi alla viralità, evidentemente, perché proprio come un meme arriva il momento in cui si esaurisce l’effetto novità. E se questo ha una certa durata nel mondo dell’editoria tradizionale, non si può dire lo stesso di chi nasce e cresce all’ombra dei social network.

Gli emuli di Rupi

Kaur dovrà dimostrare di non essere un fenomeno solo passeggero con le sue prossime uscite, ma intanto ci sono scrittori, soprattutto poeti, che hanno attirato l’interesse del pubblico virtuale (e non solo), magari proprio perché prendono in giro la più famosa di questa nuova “èlite”: è il caso di Arti Gollapudi, che in realtà potremmo definire una comica.

A ogni modo l’attenzione delle case editrici per poeti e “scrittori da smartphone”, come sono stati definiti, rimane altissima: così si spiega il rinnovato successo di Guido Catalano, che comunque aveva già pubblicato diversi volumi ben prima della nascita di Instagram, oppure della poetessa statunitense Amanda Gorman.

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I migliori strumenti online per scrivere

Non di solo Google Docs vive l’uomo che lavora online. Il panorama di internet è sempre più affollato di strumenti utili per migliorare la propria produttività o velocizzare i propri processi creativi. Molti di questi siti richiedono un abbonamento, ma altri sono completamente gratuiti, e li abbiamo voluti raccogliere in questo breve focus.

Chi ci aiuta con la grammatica

Fraze (con la Z) è una risorsa utilissima per trovare la frase (con la S!) più adatta al testo che sta prendendo forma sul vostro schermo.

Per la grammatica tout court, un aiuto fondamentale lo dà proprio Google Docs, che può anche essere personalizzato per non correggere parole inventate da voi o per aiutarvi con quelle che sbagliate più spesso.

Hemingway è un’app da scaricare sul proprio computer a un costo molto contenuto che aiuta a scrivere un testo più snello e corretto. Anche se i comandi sono in lingua inglese, la maggior parte delle sue caratteristiche sta venendo resa disponibile anche in italiano. Per il momento a non funzionare è solo l’identificazione degli avverbi e della forma passiva, ma già così aiuta di molto a snellire periodi troppo complessi.

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I nuovi autori sono sul web

Dove scovano i nuovi autori le case editrici del XXI secolo? Per lo più online, una consuetudine nata nei primi anni Duemila, quando il blog era uno strumento prevalente per esercitare la propria abilità nella scrittura e quando molti autori emergenti si sono fatti notare su piattaforme come la ormai scomparsa Splinder (Fra questi vale la pena citare almeno Giulia Blasi e Violetta Bellocchio).

Cambiano i tempi e le piattaforme

I blog sono stati anche responsabili dell’esplosione di personaggi come Zoro o Selvaggia Lucarelli ed è per questo che oggi il mondo dei media tradizionali guarda con interesse a portali come TikTok, YouTube o Instagram: passano da qui i pensatori del futuro.

Per quanto riguarda il mondo dell’editoria, il campo di ricerca è più ristretto: qualcosa succede su Kobo Writing Life, altro su Amazon Publishing, ma sempre di più gli scout cercano talenti su piattaforme gratuite come Wattpad: siti dove autori ancora mai pubblicati postano a puntate interi romanzi, spesso di carattere storico-sentimentale (ma non esclusivamente: i generi sono decine, l’unico limite è la fantasia di chi scrive).

Proprio da questa community sono stati “pescati” talenti come Anna Todd o Cristina Chiperi: esplorarla e magari aprire un account gratis sembra una buona idea!

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Corsi di scrittura: ecco i veramente validi

Ormai conoscete la nostra opinione (non esattamente generosa) nei confronti dei manuali per imparare a scrivere. E invece i corsi?

Beh, ai corsi di scrittura si aderisce a proprio rischio e pericolo, ma noi li riteniamo utili almeno a livello di networking: per quelli più famosi si entra a contatto con case editrici e autori che possono esserci utili per avanzare nella nostra carriera – a patto di essere sicuri che sia questa la strada che vogliamo seguire nella vita!

Tutto quello che va preso in considerazione

Esistono corsi di scrittura anche molto prestigiosi nel nostro paese, anche se della maggior parte di loro non si sente più parlare da quando il Coronavirus ha fatto il suo ingresso nelle nostre vite: prima di impegnarsi con uno di questi, valutate quello che segue!

Il luogo dove si tiene il corso

Prima ancora che i costi per partecipare alle lezioni, che comunque hanno un peso molto importante (anche migliaia di Euro), dovrete pensare a dove si svolge il corso di scrittura che vi interessa. Quelli tenuti dalla scuola Holden sono fra i più prestigiosi, ma non tutti possono permettersi di trasferirsi a Torino, perciò potreste dover ripiegare per situazioni più vicine oppure online (che ormai sono divenute la normalità).

La qualità dei docenti

E se non doveste “prendervi” con l’insegnante che tiene il corso? Questo è un problema avuto anche quando andavamo alle superiori o all’università e che ha spesso determinato il nostro rendimento in certe materie. Per questo consigliamo non solo di informarvi prima di iscrivervi a qualunque corso, ma di preferire lezioni di scrittura dove ci sia più di un docente.

Controllare le recensioni

Google ormai comanda colore anche in questo ambito, e quindi proprio perché abbiamo parlato di informazione, ricordate di approfondire sul giudizio di chi ha seguito questi corsi prima di voi. Potreste evitare sonore fregature!

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Imparare a scrivere da un libro è possibile?

Altrove abbiamo accennato ai manuali, libri tanto venduti quanto criticati, specialmente quando dovrebbero avvicinare le persone a una qualche attività artistica come è, appunto, la scrittura. Possibile che non se ne salvi nessuno?

Se pensiamo alla scrittura di tipo tecnico, è quasi certo che i volumi validi siano decine, se non centinaia. Pensiamo a quelli che ci spiegano come lavorare in ottica SEO!

Tuttavia, come il professor John Keating de L’attimo fuggente, o ancora meglio come il molto compianto Umberto Eco, non c’è tecnica che tenga davanti all’urgenza interiore che porta a voler scrivere un romanzo: per questo storciamo il naso davanti a questo tipo di volumi. Tranne che per un’eccezione…

La scrittura secondo Stephen King

On writing. Autobiografia di un mestiere è l’unico libro del suo genere che consiglieremo su questo sito, perché nonostante le apparenze non ha nulla in comune con un manuale.

Questo saggio (perché di questo si tratta) parla più del suo celebre autore che non delle regole di ingaggio per affrontare una pagina bianca. Non che manchino i consigli utili, intendiamoci: anzi! Forse è solo qui che troverete una condanna senza appello degli avverbi, veri nemici dello scrittore (e sì, non ci sfugge il fatto che anche noi siamo vittime dell’abuso di queste paroline infernali).

Un ventennio dopo la sua prima pubblicazione molte cose sono cambiate nel mondo dell’editoria. Per esempio è cambiato il nostro linguaggio, sempre più tecnico, breve, contaminato da gerghi di chi viene a vivere nel nostro paese. E sempre più romanzi cercano una maniera credibile per raccontare le vite spese sempre di più online, e per riprodurre – anche graficamente – le conversazioni virtuali che abbiamo ogni giorno e la loro gravitas, il loro impatto sulle nostre esistenze.

Il miracolo di Stephen King e di questo suo lavoro, più necessario – perdonateci la brutalità – di tanti altri anche più recenti, è che la validità delle cose qui racchiuse non è mai diminuita. A dimostrazione che, horror o no, la penna di King è davvero magistrale, On writing continua a regalare perle di saggezza, elenchi di errori da non commettere e, sopra a ogni altra cosa, la voce di un maestro che non giudica ma che continua a incoraggiare a perseguire la propria passione.

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Editoria, i segreti di chi lo fa di mestiere

Siamo tutti appassionati, in un modo o nell’altro, di editoria: chi più, chi meno quando prendiamo in mano un libro ci domandiamo quali meccanismi portino alla scelta da parte delle case editrici di un autore a discapito di un altro. Le decisioni che portano certe storie sugli scaffali e altre no possono sembrare misteriose.

È per questo che abbiamo voluto lanciare questo sito, con i consigli che contiene e le anticipazioni sulla scena libraria. Uno di questi consigli non è necessariamente di puro approfondimento, ma unisce educazione a svago. È un libro dal prezzo contenuto e dedicato a chi di solito si annoia coi manuali: in breve, è uno strumento in più che vogliamo far aggiungere alla vostra lista dei desiderati.

I dietro le quinte del mondo editoriale

È difficile che un editore si sbottoni e riveli così tanto del proprio mestiere, ma per capire un po’ di più di questo universo L’editore presuntuoso di Sandro Ferri è una lettura preziosa. Per di più, è assolutamente necessaria per chi voglia scrivere o più semplicemente farsi pubblicare.

Il nome di Sandro Ferri forse potrà non dire molto al grande pubblico: si tratta di un personaggio schivo, che rifugge le telecamere e non si fa trovare nei salotti televisivi. Nel 1979 però Ferri, insieme alla moglie, è stato il fondatore di E/O, la casa editrice che oggi è conosciuta per essere stata responsabile della pubblicazione di molti libri notissimi, da L’eleganza del riccio di Muriel Barbery ad Amabili resti di Alice Sebold fino a – naturalmente – tutti i volumi della serie L’amica geniale di Elena Ferrante.

Due anticipazioni (per i lettori più pigri)

Va detto subito: Ferri ha deciso di passare il testimone professionale a sua figlia e il momento del “pensionamento” è coinciso con la scrittura di questo volume snello che oscilla tra ironia e amarezza, con la malinconia per un mondo che non esiste più.

Quello dove E/O è cresciuto come protagonista della scena culturale nostrana era più libero dai legacci del marketing, meno preoccupato della concorrenza di Amazon, più spensierato. Infatti, la decisione di lanciare una collana, un autore, un volume non passava attraverso considerazioni solo economiche.

Un altro “spoiler”, se ci passate il termine: prima di concludere la sua esposizione Ferri ci lascia una lista della spesa di consigli utili nel caso si decidesse, con sventatezza, di aprire una casa editrice al giorno d’oggi.

Si può anche non leggere questa sua sorta di autobiografia e passare in maniera diretta a questo paio di pagine finali, ma facendo così si perderebbero aneddoti divertenti e storielle poetiche, insieme alla testimonianza preziosa di un imprenditore che, fra i pochi in Italia, ha inventato davvero l’editoria indipendente come la conosciamo al giorno d’oggi.